Antigone - Suite n.5

performance autorale

di e con Miriam Giudice

assistente alla regia e dramaturga Giulia Asselta

documentazione grafica e video Massimo Foletti e Lucrezia Foletti

produzione Seme Cura Territorio

con il sostegno di Fondazione Claudia Lombardi, per il teatro. Lugano

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performance

“Antigone – Suite n. 5” è una performance sul tema dell’identità e sul processo di individuazione dell’essere umano che si ispira alla tragedia di Antigone. Si tratta di una rimodulazione inedita di un progetto preesistente che si configurava come vero e proprio spettacolo teatrale. La performance, parte della poetica di Seme Cura Territorio, presenta un carattere fortemente performativo – una drammaturgia essenziale incentrata sul corpo e un carattere fortemente site specific e itinerante: è una performance in doppio tra attore e pubblico, un percorso dall’interno a contatto con la materia creativa, la cui scena si costruisce di volta in volta a partire dal paesaggio che si incontra.

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performance

“Antigone – Suite n. 5” è una performance sul tema dell’identità e sul processo di individuazione dell’essere umano che si ispira alla tragedia di Antigone. Si tratta di una rimodulazione inedita di un progetto preesistente che si configurava come vero e proprio spettacolo teatrale. La performance, parte della poetica di Seme Cura Territorio, presenta un carattere fortemente performativo – una drammaturgia essenziale incentrata sul corpo e un carattere fortemente site specific e itinerante: è una performance in doppio tra attore e pubblico, un percorso dall’interno a contatto con la materia creativa, la cui scena si costruisce di volta in volta a partire dal paesaggio che si incontra.

“Il gesto di Antigone è un gesto che non cede allo spirito del tempo. Una manciata di terra, un gesto inutile, ma che qualcuno deve fare.” Eugenio Barba

“Il gesto di Antigone è un gesto che non cede allo spirito del tempo. Una manciata di terra, un gesto inutile, ma che qualcuno deve fare.” Eugenio Barba

Antigone questo gesto sceglie di compierlo per sé e per tutti. Intraprende coscientemente una via scomoda e difficile attraverso l’azione proibita, tanto potente quanto inutile: seppellire il fratello. Mette in moto così il meccanismo irreversibile tipico della tragedia: compie il suo destino che la porta alla morte e, paradossalmente, così anche alla nascita – il momento in cui può essere finalmente sé stessa e trovare la sua terra.
Per questo il suo personaggio non smette mai di interrogarci. La scelta rimane, nel bene nel male, l’unica vera azione che determina l’essere nel suo divenire e permette il cambiamento, seppur estremo, del Sé e della collettività

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ricerca fotografica
In questi dieci anni diversi artisti hanno documentato le diverse fasi di ricerca, creazione e di messa inscena del progetto di Antigone.
Tra gli incontri più significativi: Irene Pepe, fotografa torinese che ha realizzato la mostra Il corpo di Antigone durante il Torino Fringe Festival del 2013 e presente in modo permanente allo Spazio Slip di Torino e sulla piattaforma digitale Behance e Andrea Bertolin Kirill che ha seguito uno dei passaggi fondamentali di ricerca in natura nel 2022

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ricerca fotografica

In questi dieci anni diversi artisti hanno documentato le diverse fasi di ricerca, creazione e di messa inscena del progetto di Antigone.
Tra gli incontri più significativi: Irene Pepe, fotografa torinese che ha realizzato la mostra Il corpo di Antigone durante il Torino Fringe Festival del 2013 e presente in modo permanente allo Spazio Slip di Torino e sulla piattaforma digitale Behance e Andrea Bertolin Kirill che ha seguito uno dei passaggi fondamentali di ricerca in natura nel 2022
Irene Pepe Il corpo di Antigone 
Andrea Bertolin Kirill Il rito di Antigone